Vittorio Pessina

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 2 novembre 2022
L’INTERVISTA | Vittorio Pessina a ItaliaChiamaItalia: “Nessun eletto all’estero al governo? Errore gravissimo”

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7 febbraio 2022
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5 agosto 2021

La Commissione informazione e comunicazione del Cgie ricevuta dal Sottosegretario con delega all’Editoria Giuseppe Moles

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5 agosto 2021

Editoria: la Commissione informazione e comunicazione del Cgie ricevuta dal Sottosegretario Giuseppe Moles

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 30 ottobre 2020

Voto all'estero, Pessina (CGIE): "Contrario all'inversione dell'opzione, partecipazione sarebbe ridotta.

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Cari amici,

Ho sempre pensato che una caratteristica fondamentale di chi intenda fare attività sociopolitica sia la presenza attiva: metterci la faccia, insomma. Esserci, farsi vedere, diventare un punto di riferimento reale e non solo un ufficio con relazioni filtrate. Nella mia esperienza politica come senatore di Forza Italia ho sempre perseguito questo obiettivo, con una presenza assidua in provincia di Bergamo (dove sono stato eletto) così come a Milano e nella Lombardia tutta. Credo difatti che l’epoca dei campanili sia ampiamente superata, e che nel villaggio globale essere un uomo del territorio significhi leggerne le dinamiche e le relazioni tra le comunità: includere, e non alzare steccati.

Non sarei però un uomo del mio tempo se ignorassi il fatto che la comunicazione si sta facendo sempre più virtuale e che una presenza in questo affascinante e imprescindibile mondo sia sempre più necessaria. Senza però confondere il mezzo con lo scopo: la realtà virtuale è una dimensione complementare, che non potrà mai sostituire la realtà di una stretta di mano. Per questo motivo negli anni passati ho creato questo sito Internet che ora intendo riproporvi in una veste rinnovata. I valori sono gli stessi, ma le sfide cambiano: prima l’esperienza a Palazzo Madama, in due prestigiose Commissioni Parlamentari; la presidenza di Abm, la multiutility della Provincia di Bergamo; e il Consiglio d’amministrazione di Porta Sud, società di trasformazione del capoluogo bergamasco. Ora la nuova sfida di coordinare gli Azzurri nel Mondo per Forza Italia, un compito che travalica le esigenze del partito e che mi porta ad analizzare profondamente la realtà di questi quattro milioni e mezzo di “italiani che non vivono in Italia” e che troppo spesso le Istituzioni, e con esse i partiti, trascurano o addirittura dimenticano.

Si ricomincia da qui, da questa porta virtuale sempre più aperta e interattiva. Resto sempre dell’idea che Giovanni Sartori, fine politologo, avesse ragione: “Un politico gentiluomo deve comunicare senza filtri con tutti”. E’ una sfida che ho raccolto anni fa e che intendo continuare a giocare,   sempre con il vostro aiuto.



LETTERA APERTA AGLI ITALIANI NEL MONDO

Buongiorno a tutti,
da alcuni mesi sono stato nominato Coordinatore degli Italiani all’estero per Forza Italia dal Presidente Silvio Berlusconi. Un compito senza dubbio importante, ricco di potenzialità ma anche di insidie, che nel giro di poche settimane mi ha condotto all’interno di una realtà che purtroppo viene spesso ignorata dai politici in genere e sempre dal resto degli italiani.
Gli italiani che vivono all’estero, secondo i registri dell’AIRE (Anagrafe italiani residente all’estero) al 1.mo gennaio 2013 erano 4.341.156, che corrispondono al 7,3 per cento degli italiani che vivono in Italia. Un numero in aumento: dall’anno precedente, si sono registrati oltre 123mila nuove iscrizioni all’AIRE.
Esiste dunque un “pezzo” del nostro Paese che non vive in Italia ma che si sente, ed è, italiano a tutti gli effetti. Un “pezzo” d’Italia popolato come il Piemonte o l’Emilia-Romagna, al quale dobbiamo dare indicazioni e risposte, ma del quale non sempre conosciamo i problemi, le difficoltà, le potenzialità piuttosto che le necessità. Vero, ci sono organizzazioni che seguono questi nostri connazionali, ed è vero che i partiti, in qualche modo, sono consapevoli di questi italiani “in trasferta perenne”, ma sicuramente si è affievolito negli anni un rapporto quotidiano ed organico con loro.

Sono un imprenditore e ho alle mie spalle una lunga carriera di imprenditore nel mondo della comunicazione pubblicitaria e dell’editoria, e in quella veste mi sono imbattuto per la prima volta con il mondo degli italiani all’estero a New York, dove, insieme con Editori e altri imprenditori, ho partecipato all’acquisizione de “Il Progresso Italo Americano”, il quotidiano in lingua italiana pubblicato a New York.
Successivamente, avendo dato la disponibilità della mia esperienza a Forza Italia, ho svolto negli anni 1998-2001 il ruolo di responsabile “Comunicazione e immagine” per la Lombardia. Sono poi stato eletto al Senato della Repubblica nel maggio 2001 e durante l’intera legislatura sono stato membro della Commissione permanente del Senato Lavori pubblici, trasporti e comunicazioni, della Commissione Bicamerale di vigilanza servizi radiotelevisivi e infine Presidente della Sottocommissione permanente RAI per l’accesso.
Negli anni successivi ho mantenuto la mia militanza politica attiva e quando il Presidente Berlusconi ha deciso di affidarmi questo gravoso, ma al tempo stesso gratificante, ruolo, non ho esitato un momento prima di accettare. E ho accettato ben consapevole che, se il distacco fra il Palazzo e la Gente, qui in Italia, ha raggiunto livelli mai raggiunti prima, quel distacco, aumentato in modo esponenziale dal “distacco anche fisico, chilometrico”, potrebbe diventare all’estero incolmabile.

Ma io non ci credo. Non credo che il Palazzo, o meglio, la Politica (e consentitemi l’uso della maiuscola) abbia esaurito il suo compito. Credo invece che solo attraverso una lenta e minuziosa ricostruzione di quel rapporto si possa ricucire lo strappo che indubbiamente si è verificato in questi anni, in questi decenni. Ma voglio anche ricordare a tutti che nessuno di noi ha la bacchetta magica: se negli anni l’organizzazione di Forza Italia nel mondo ha dato via via segni di cedimento, non sarà né facile né rapido poterla ricostruire. Mi hanno definito recentemente come “uno che ascolta, che fa domande, che vuole capire e approfondire”. Ecco, in questa prima, anche convulsa fase di lavoro, sto mettendo tutte le mie forze proprio per ascoltare, fare domande, capire e approfondire. Ma una cosa deve essere chiarissima a tutti: l’allenatore è fondamentale, ma è la squadra che scende in campo.
Concludo con una doverosa precisazione: è vero che vi scrivo, e chiedo la vostra attenzione, in quanto Coordinatore degli Italiani all’estero per Forza Italia, ma al tempo stesso credo che voi tutti, italiani che non vivete in Italia, vi riconosciate nel nostro Paese, nei suoi valori e nelle sue potenzialità e risorse. I partiti sono solo una delle espressioni democratiche di quei valori e potenzialità. Il mio lavoro non è dunque solo un lavoro di partito, ma prima di tutto politico. Ed è in questa veste che mi metto a disposizione di voi tutti per “ascoltare, capire e approfondire” e mi aspetto che voi abbiate la voglia di farmi conoscere i vostri problemi, le vostre aspirazioni e e anche le vostre delusioni.

Sen. Dr.Vittorio Pessina
Coordinatore degli italiani all’estero di Forza Italia

vittorio@vittoriopessina.it


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