Vittorio Pessina

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News2014-12-02

ITALIANI ALL'ESTERO: L'INGIUSTIZIA DELLA PRIMA CASA
Vittorio Pessina, Coordinatore degli Italiani all'Estero per Forza Italia, ha intenzione di porre fine all'equiparazione della casa lasciata in Italia dagli iscritti ai registri AIRE a una casa di vacanza.


A seguito della grave crisi econonomica che ha colpito la nostra nazione un numero  elevatissimo di cittadini italiani e’ emigrato all’estero anche e soprattutto negli ultimi anni, incrementando il numero dei connazionali iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero).
Al 1 gennaio 2014 (dati ISTAT)  i connazionali emigrati e regolarmente iscritti all’AIRE sono  4.482.115, dati che indicano quale importanza si debba dedicare, in sede legislativa, ai nostri concittadini residenti oltre frontera.
Nell’anno 2012 hanno lasciato il paese 78.941 italiani, nell’anno 2013 tale numero si e’ incrementato fino a raggiungere i 94.124 emigrati e lo stesso trend si sta verificando anche nell’anno in corso.

E chi emigra si lascia alle spalle in primo luogo una casa: spesso il luogo in cui è cresciuto, ha maturato i suoi affetti, ha messo in piedi la propria famiglia. Casa in cui si torna spesso per esercitare i propri diritti civili: il voto alle elezioni amministrative, il rilascio della Carta d'Identità.
Ebbene, dal 1993, quando ancora c'era la vecchia ICI, si e’ sempre riconosciuta alle case lasciate in Italia da chi emigrava all’estero, la qualifica di “prima casa”.
Il tutto cambia improvvisamente con il Governo Monti ed il Decreto Salva Italia (Decreto Legge 201 del 2011 convertito in Legge 214 del 2011).
Tale Decreto si dimentica inizialmente (e clamorosamente) dei cittadini italiani iscritti all’AIRE e la successiva Legge di conversione introduce, bonta’ sua, la “facolta’” alle Amministrazioni Comunali di “prevedere” la equiparazione ai fini IMU delle residenze dei cittadini emigrati all’estero alle prime case dei residenti in Italia. Nei fatti, quasi nessuno ha previsto tale equiparazione: e così queste case passano ad essere considerate, e tassate, al pari di un'appartamento  frontemare o di una villetta in una zona sciistica.

Con la impressionante crescita della pressione fiscale sulle seconde case che si sta verificando in questi ultimi anni le normativa sulle tasse ed imposte municipali viene vissuta dai nostri concittadini emigrati al pari di una vera e propria “pugnalata alle spalle” dallo Stato che non ha saputo garantirgli un diritto fondamentale quale quello al lavoro e che li considera italiani solo nel momento di dover votare o di dover pagare le tasse.
La situazione è migliorata solo parzialmente con la legge EXPO del 23 maggio 2013, in cui era prevista la reintroduzione dell'obbligo  per le Amministrazioni Comunali di considerare le case dei residenti all’estero AIRE come prime case anche nel calcolo delle aliquote IMU. Ma tutto ciò è stato previsot solo per i pensionati, dimenticando completamente tutti i connazionali attivi lavorativamente, la categoria che più frequentemente emigra all’estero.

Oltre a ciò è notevole come anche per le tariffe sui rifiuti domestici, acquedotti, luce ed altri servizi fatturati separatamente vi e’ oramai in corso il ricalcolo da parte di tutte le aziende prestatrici di tali servizi. Questo accade proprio in virtu’ del fatto che se per le amministrazioni comunali vi e’ una attribuzione di qualifica come “seconda casa” ci debba essere un naturale e conseguenziale adeguamento al rialzo delle tariffe dei servizi erogati.
E' in considerazione di quanto fin qui detto che l'onorevole Vittorio Pessina, coordinatore degli Italiani all'Estero per Forza Italia, procederà per via legislativa con la seguente proposta: abolire quella parte della legge EXPO in cui l'equiparazione della casa lasciata in Patria alla prima casa è prevista per i soli pensionati, al fine di non penalizzare i nostri concittadini AIRE non pensionati in possesso di una prima casa in Italia. All’approvare tale modifica le Amministrazioni Comunali dovranno considerare obligatoriamente estesi a tutti i nostri connazionali iscritti all’AIRE i benefici riguardanti la prima casa, senza distinzione tra pensionati o cittadini attivi, e soprattutto, senza penalizzazioni per chi e’ emigrato all’estero in cerca di lavoro.

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